L’ansia comporta una combinazione di sintomi fisici come tachicardia, sudorazione e oppressione toracica, insieme a sintomi cognitivi come preoccupazione e rimuginio, che interagiscono tra loro. Le persone ansiose sono ipervigili rispetto ai segnali del loro corpo, monitorando costantemente le sensazioni fisiche. Di conseguenza, situazioni come temperature elevate, sensazioni di calore e senso di stanchezza possono mettere in allarme chi soffre di ansia, innescando la cosiddetta “marcia del panico”. Il caldo nelle persone con disturbo d’ansia può aggravare il senso di disagio generale e attivare una serie di meccanismi difficili da gestire. I sintomi dell’ansia tendono ad acuirsi, poiché la percezione del calore e l’aumento delle temperature ricordano le sensazioni tipiche degli stati di ansia e panico. Questo fenomeno può quindi rievocare una serie di sintomi caratteristici dei disturbi d’ansia.
Spesso le persone ansiose sono già consapevoli che l’arrivo del caldo può peggiorare la loro condizione, il che può fungere da ulteriore stimolo al loro peggioramento. Quando ci si trova di fronte a situazioni che possono configurare un disturbo d’ansia o di panico, è fondamentale rivolgersi a specialisti qualificati. La terapia cognitivo-comportamentale è riconosciuta come il trattamento più efficace in questi casi. Durante la psicoterapia, le persone imparano a reinterpretare in modo più realistico le sensazioni fisiche che possono essere interpretate in modo catastrofico. Inoltre, le tecniche di rilassamento e di respirazione possono essere estremamente utili nel fornire un maggiore controllo sulle sensazioni fisiche.